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Un bimbo obeso su due ha cuore già a rischio

Pediatria Redazione DottNet | 04/09/2008 17:02

Un bimbo obeso su due ha il cuore già in pericolo e per evitare di ammalarsi di aterosclerosi precoce deve correre ai ripari con l’aiuto dei medici. Uno studio tedesco presentato al Congresso annuale della Società europea di cardiologia (Esc), in corso a Monaco di Baviera, avverte infatti che il 51,6% dei bambini obesi o in sovrappeso presenta almeno un fattore di rischio cardiovascolare.

In particolare, il 26% dei bimbi “XL” è iperteso e il 37,1% ha livelli fuori soglia di grassi nel sangue. La ricerca ha coinvolto 1916 baby-pazienti in 48 centri clinici, dimostrando che, dopo un trattamento ad hoc seguito all’interno o all’esterno della struttura ospedaliera, la percentuale di piccoli con segni di sofferenza cardiovascolare scendeva al 28,4%. All’arruolamento, fra i bambini e adolescenti reclutati, il 14% era sovrappeso, il 49% obeso ed il 37% gravemente obeso. I pazienti sono stati quindi avviati alla terapia, all’interno del centro di cura per un periodo intensivo di 6 settimane, oppure all’esterno per 56 settimane. Alla fine del trattamento, il 75% dei giovanissimi aveva stabilizzato o ridotto l’indice di massa corporea e il 55% l’aveva tagliato in modo significativo.

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Non solo. Il peso era sceso (soprattutto nei pazienti seguiti in ospedale, e in misura maggiore nei più giovani e nei semplici sovrappeso), come pure si erano ridotti la pressione arteriosa (restava iperteso il 17% degli arruolati) e i livelli di lipidi nel sangue (la percentuale di chi li aveva alti calava al 27,9%). Gli autori sottolineano che l’obesità infantile è in netta crescita in tutto il Vecchio Continente, e che rappresenta una delle più grandi sfide per i sistemi sanitari europei. Per contrastarla efficacemente la prevenzione primaria è cruciale, ma non basta, avvertono. Servono anche programmi terapeutici mirati, per salvare il cuore degli adulti di domani.

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